Consigli lesti e onesti

“A Bloomsbury e altri racconti” – M. Butts

CASA EDITRICE: SAFARÀ

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2019

PREZZO DEL CARTACEO: €16,00

PAGINE: 168

TRADUZIONE: GIULIA BETTI, CRISTINA PASCOTTO

Mary Butts. 

Mi sono dovuta documentare su di lei perché – vergognosamente – non sapevo chi fosse fino a poche settimane fa, quando ho scoperto su Instagram questa pubblicazione, sei racconti tradotti per la prima volta in italiano da Safarà, editore di Pordenone che ha deciso di scommettere su questa perturbante ed enigmatica autrice inglese, surclassata – ahimè – da altri nomi nel corso delle decadi e “dimenticata” fino a pochi anni fa. 

Morta a quarantasei anni, visse un’esistenza decisamente fuori dall’ordinario a cavallo tra Ottocento e Novecento. Bisessuale, sposò un poeta modernista dal quale divorziò alcuni anni dopo, convolando poi a nozze con un amico omosessuale. 

Apprese il culto della magia ed esoterismo come allieva dell’occultista Alesteir Crowley (fun fact al volo: ogni volta che sento parlare di lui, mi risuona in mente la  voce di Ozzy Osbourne in “Mr Crowley“. Chi conosce questa canzone, batta un colpo).

Considerata come una delle penne più interessanti e originali del movimento modernista, era habituée della Londra bene e di importanti circoli letterari ed ebbe stretti contatti con alcune delle voci più importanti della letteratura e delle arti del primo Novecento, quali T. S. Eliot, Ezra Pound, Jean Cocteau.

Ebbene, cosa emerge da questi atipici racconti? 

Senza dubbio, una forte influenza data dalle vicende autobiografiche: il bel mondo inglese; i viaggi nel Continente – soprattutto a Parigi; un pizzico di psicoanalisi e rimandi al coevo Freud e ai suoi studi sull’inconscio; superstizioni e magia; mistero e occultismo; mitologia; case infestate; attrazione per l’inquietante. 

È stata una lettura particolare, singolare, non facilissima. Ogni racconto è una finestra che si affaccia su un paesaggio diverso. Sono storie perturbanti, non di immediata comprensione, che devono essere decriptate come codici o formule alchemiche. 

“Non solo è vero, ma è anche confortante affermare che l’incredulità sia spesso nient’altro che una superstizione rovesciata.” 

Consigliato!

In collaborazione con Safarà Editore.

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