Consigli lesti e onesti

“L’invenzione dell’amore” – J. Ovejero

CASA EDITRICE: Voland
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2018
PREZZO DEL CARTACEO: €18,00
PAGINE: 253
TRADUZIONE: BRUNO ARPAIA
 
“Sono uno di quegli uomini dei quali alcune donne direbbero che hanno paura a impegnarsi […] A me quello che piace davvero è guardare la città dall’alto e abbracciare donne che non pronunciano la parola sempre”.
 
Così si autodescrive Samuel, quarantenne distaccato, annoiato, ritroso all’impegno, che passa le serate in stile botellón con i suoi amici altrettanto disillusi e disadattati, fingendo di essere ancora adolescenti e negando il tempo che scorre.
La vita di Samuel, divisa tra il lavoro e fugaci storie di sesso, prende una piega inaspettata quando riceve la notizia della tragica morte di Clara. L’unico problema è che non conosce e non ha mai conosciuto nessuna Clara! Intrigato, l’uomo non chiarisce il misunderstanding, anzi lo ingrandisce giorno dopo giorno con i conoscenti della donna e, soprattutto, con sé stesso, inventando storie, momenti, ricordi mai avvenuti e ingigantendo la menzogna come una palla di neve che rotola senza controllo diventando poi valanga.
 
“[…] chiudo gli occhi e mi domando per quale Samuel sarà il contenuto della busta, se sarò io o l’altro che comincia ad essere me, perché sto vivendo parte della vita che sarebbe toccata a lui […]”
 
Il nostro protagonista rifugge l’amore ma poi ne crea uno di sana pianta, inventando una relazione “a sua immagine e somiglianza” con una donna morta e mai conosciuta.
Non pago, in tutta questa messinscena Samuel instaura un pericoloso tira e molla con la sorella della defunta, Carina, la quale – da parte sua – cerca di ricostruire la figura di Clara, da sempre sfuggente, ribelle e misteriosa.
 
La paura di lanciarsi, volare ed essere semplicemente felici – come fanno i rondoni che Samuel osserva dalla sua terrazza con vista Madrid – pervade tutto il romanzo e impregna le esistenze di tutti i personaggi.
 
Pagina dopo pagina, non ho potuto fare a meno di percepire la malinconia, la nostalgia e i rimpianti per la giovinezza e il passato tipici spagnoli, che mi ricordano sempre i cantes colmi di dolore e intimo struggimento dei cantori, ballerini e musicisti di flamenco.
 
Bello, bello, bello.
 

In collaborazione con Voland. 

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