CASA EDITRICE: BOMPIANI
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2018
PREZZO DEL CARTACEO: € 18,00
PAGINE: 320
TRADUZIONE: BEATRICE MASINI
“Le storie di Jess sono diventate le mie storie e alcune delle mie sono diventate sue.”
Narratrice della storia di Jessica Speight – detta Jess – e della sua bambina è l’amica Nellie, a tratti portavoce di un” noi”, di una comunità testimone e interprete degli eventi. È un punto di vista esterno ma, allo stesso tempo, vicino alla protagonista, a volte preciso, lucido ed estremamente al corrente dei fatti, altre vittima della memoria ingannevole.
“Io e Jess parliamo molto, ma non ci diciamo tutto. Ci sono cose della mia vita di cui lei non sa nulla, e anche lei ha i suoi segreti.”
“Via via che invecchiamo, i nostri tempi verbali e il nostro senso della cronologia si confondono. Non riusciamo più a ricordare la sequenza corretta degli eventi.”
Questa donna ci racconta di Jess, appassionata antropologa che, durante una spedizione in Africa, sente crescere prepotentemente e inaspettatamente la necessità di un figlio.
A seguito di una relazione clandestina con un professore sposato – storia che Jess sarà sempre titubante ad ammettere – rimane incinta di Anna, la bambina d’oro puro, un piccolo angelo buono, affettuoso, ubbidiente e sorridente. In questa sua perfezione, però, pian piano si insinua una sorta di macchia: c’è qualcosa di “diverso” e particolare in lei che, con il tempo, diviene sempre più palese.
“La figlia si dimostrò essere una dei bambini speciali. Li conoscete, li avete visti. Li avete visti al parco, al supermercato, all’aeroporto. Sono quelli felici, e vi accorgete di loro perché sono felici.”
Il racconto procede in un continuo avanti e indietro nel tempo, come se la narratrice ci stesse raccontando a voce la storia e, magari davanti a un tè delle cinque, facesse digressioni, aprisse parentesi, prendesse un argomento alla larga, nella foga di raccontare più cose possibili.
Talvolta le digressioni sono interessanti, legate magari ad aspetti antropologici e sociali curiosi o connessi alla società londinese degli anni Sessanta, in fermento e in continuo cambiamento, altre volte sono aneddoti un po’ ridondanti che, a mio avviso, rallentano la narrazione.
Il romanzo è un vivido quadro della vita di Jess, del suo rapporto con Anna e la sua peculiarità, della comunità di amici che gravita loro intorno e delle difficoltà di una donna single, determinata e combattiva nella controversa Londra, dai Sixties in avanti.
Concludo dicendo che il libro non mi è dispiaciuto, si fa leggere, ma a tratti le lunghe digressioni tendono a distogliere l’attenzione sulle vicende dei personaggi e ad oscurare la figura di Jess e, soprattutto, quella di Anna.
In collaborazione con Bompiani.
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