
CASA EDITRICE: IL SAGGIATORE
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2018
PREZZO DEL CARTACEO: €22,00
PAGINE: 331
TRADUZIONE: MICHELA VOLANTE
“La scienza rimane il mio dio più saldo, ed è per questo che ho deciso di rivolgermi a lei per vedere cos’ha da dire sulla vita dopo la morte.”
Con sagacia, acume e un linguaggio accattivante e alla mano, la scrittrice e giornalista scientifica Mary Roach ci accompagna tra le più diffuse credenze/tradizioni/misteri riguardanti il sovrannaturale e la vita dopo la morte, tentando di mostrarcele attraverso la lente razionale ed empirica della scienza e cercando prove tangibili per confutarle o, perché no, aprirsi ad esse: reincarnazione, esistenza e peso dell’anima, spettri, presenze paranormali, sedute medianiche, esperienze di pre-morte.
A parte l’argomento estremamente stuzzicante – che mi affascina in maniera smodata fin dall’infanzia – ciò che più mi ha colpito di questo saggio è l’ironia, il piglio dissacrante, irriverente e lucido con cui la Roach affronta tematiche sulle quali scienza e fede dibattono dall’alba dei tempi, prima fra tutte la fatidica domanda “cosa c’è dopo la morte?”
Uno studio davvero particolare, il cui interessante lavoro di ricerca e indagine – portato avanti dalla Roach non solo attraverso i testi, ma visitando dal vivo i luoghi e intervistando le persone e gli esperti coinvolti del caso, non senza situazioni divertenti e memorabili – viene infarcito di aneddoti e curiosità.
Mi è piaciuto molto l’atteggiamento dell’autrice, che ha comunque cercato di andare oltre il suo scetticismo, di “aprirsi” e di trovare soluzioni e prove plausibili alle teorie sulla vita dopo la morte basate sulla fede.
E, per una persona il cui “dio più saldo” è la scienza, direi che questo è un atteggiamento abbastanza ben disposto, malleabile e open minded.
“Sono convinta che non tutto ciò che noi umani incontriamo nella vita possa essere incasellato con precisione e sicurezza nel gabinetto delle Scienze. […] Io credo nella possibilità di un qualcosa di più, piuttosto che nell’esistenza di un qualcosa di più. ”
Otteniamo risposte concrete dalla scienza? Non del tutto. Addentrandosi nel campo del sovrannaturale, gli scienziati provano a confutare misteri, concepire teorie razionali e smascherare impostori portando dati empirici ma, perlopiù, assumono correttamente la posizione del “so di non sapere”, ammettendo di avere ancora limiti e lacune e di non essere ancora giunti a prove tangibili, sistematiche e definitive in merito a trapassi, aldilà, fantasmi e compagnia bella.
Consigliato, sia al credente sia allo scettico, per farsi quattro risate insieme.
In collaborazione con Il Saggiatore.
Recensione stupenda! Lo sto leggendo in questi giorni e mi trovo completamente d’accordo con le tue parole. ♥
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Grazie Biskotta mia!
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