
CASA EDITRICE: SAFARÀ
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2019
PREZZO DEL CARTACEO: €16,50
PAGINE: 194
TRADUZIONE: R. DURANTI
“La cosa che temo di più è che il dolore mi distragga da quello che si può ricordare.”
Appena letta l’ultima pagina di questa raccolta di racconti, mi sono guardata in giro, confusa, e ho pensato: “cosa caspita ho appena letto?”. Decisamente, non avevo mai affrontato un’antologia COSÌ atipica!
Venti racconti grotteschi, inconsueti, onirici, pervasi da malinconia e disillusione, solitudine, lucida disperazione e una perenne sensazione di perturbante che angoscia e tiene incollati alla pagina.
Venti barlumi fugaci ma nitidi, accomunati da situazioni surreali, estreme, inquietanti, simili ai sogni caotici che ci rimangono in testa a lungo per la loro stranezza e dei quali non riusciamo a trovare spiegazione.
Lacrime che allagano una miniera, un cadavere che racconta come è stato ucciso e perché, un cinico scoiattolo che insegna a dei bambini la vita e l’importanza delle parole… Ok basta, non voglio dire altro, non voglio rovinare l’effetto shock di questa sorprendente antologia. Concludo però elogiando lo stile deciso, pulito e inesorabile di Hayden.
“I libri ci lasciano girare intorno al tempo, trovare le radici del tempo, perdere tempo, oppure recuperarlo. La gente vi dirà che leggere – specialmente le storie – è uno spreco di tempo. Non credeteci neanche per un secondo”.
Bello e sorprendente.
In collaborazione con Safarà.
Mi hai incuriosito… 😉
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Ne sono felice, Luca! 😊
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