Consigli lesti e onesti

“L’amante di Barcellona” – C. Santos

CASA EDITRICE: Salani

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2020

PREZZO DEL CARTACEO: €19,80

PAGINE: 667

TRADUZIONE: L. Marseguerra

“La nostalgia è il prezzo che dobbiamo pagare per essere felici.” 

Barcellona, giorni nostri. Una famosa scrittrice (di cui non sappiamo il nome) riceve da una sua vecchia amica l’incarico di proseguire le ricerche iniziate dal padre Antoni appena deceduto, bibliofilo incallito e proprietario della prestigiosa Libreria Palinuro, un’istituzione in città. Su cosa stava indagando l’uomo? Dalle carte e dai vari documenti, emerge che il libraio era sulle tracce di un fantomatico quanto prezioso volume, Mémoires secrets d’une femme publique, facente parte di una collezione di tredici tomi proibiti, tutti di argomento scandaloso ed erotico, passati di mano in mano e intrisi di sangue, sotterfugi, furti, assassini e soprusi. 

“Il passato non ci rende mai le cose facili. Non si mostra per intero, fa il prezioso e ci lascia il compito di mettere insieme tutti i pezzi per cercare di capirci qualcosa.”

L’amante di Barcellona è la narrazione delle vicende che legano il suddetto libro rarissimo e introvabile (veramente esistito) alla Storia di Spagna ed Europa, dall’Ottocento fino ai giorni nostri, e dei vari attori che popolano questo romanzo, personaggi fittizi e figure storiche che si mescolano armoniosamente. Il tutto, attraverso un abile ping pong tra filo narrativo passato e presente. 

“Era il 14 giugno del 1808 e il mondo sembrava voler finire. Ma il mondo esagerava, come tante altre volte.”

Lo stile è davvero piacevole, gustoso e a tratti ironico. Santos ci accompagna mano nella mano e ci mostra ciò che accade come se fossimo davvero lì, nello svolgersi della narrazione, e fossimo parte della storia. Il parallelismo tra le due epoche è ben gestito anche se, a mio avviso, le vicende della scrittrice – protagonista sono un po’ deboli. 

“Ah, l’amore, come sa muovere il mondo, e come riesce a cambiare bruscamente il corso delle storie.”

La fascetta in copertina proclamava una qualche somiglianza con L’ombra del vento di C. Ruiz Zafón e non c’è stato niente da fare: mi sono lasciata affascinare. Così, a prescindere. A lettura ultimata direi che sì, il paragone regge fin quando si parla di intrighi, bibliofilia, caccia al libro e conseguenti flashback. Poi, è chiaro, i due romanzi prendono strade completamente diverse. Posso però azzardare io una comparazione, affermando che a un certo punto il libro di Santos mi ha fatto ripensare (vagamente, sia chiaro) a Il conte di Montecristo. Ok, ok, basta, non dico altro!

Consiglio L’amante di Barcellona per la trama avvincente e chiamo a raccolta gli estimatori dei romanzi storici, degli intrighi, delle rivalse, del destino, dei libri antichi e delle saghe familiari.

PS: peccato per i vari refusi sparsi per tutto il romanzo! 

In collaborazione con Salani Editore.

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